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      Dall’entrata del cortile, si vede la prospettiva di colonnati e di sale che si prolungano a un dipresso a 130 metri, ed in questo immenso spazio non v’è luogo, di cui la conservazione, gli ornamenti e le iscrizioni non spieghino perfettamente l’uso; del resto ogni sala porta un nome; una di esse è la biblioteca o «casa dei libri», ed il catalogo di questi documenti è scolpito sulle pareti. L’intero edificio stesso è una biblioteca immensa che non racchiude soltanto preghiere o ringraziamenti in onore della Santa Triade, Harhut, Hathor e Harpokrot, ma anche scene religiose di ogni genere, tavole astronomiche, narrazioni di guerre, rappresentazioni di assedi e di battaglie; il tempio offre un’enciclopedia della storia e della mitologia egiziana. Ma il principale interesse del monumento di Edfu proviene dalle sue ventisette liste geografiche dell’Egitto e della Nubia, enumeranti tutti i nomi, coi loro prodotti, le loro città e le loro divinità tutelari(799): queste nomenclature, completate da quindici liste, più o meno conservate, trovate su diversi monumenti delle rive del Nilo, più che quelle di qualsiasi altro tempio egiziano, diedero modo a Brugsch di ricostituire la geografia dell’antico Egitto(800). Salendo su di uno dei piloni che dominano di 38 metri l’ingresso del tempio, si vede ai piedi la piccola città moderna, uno scacchiere di piccoli cubi di terra gialla, intorno ad una cupola di moschea, e ad un minareto, ben modesti edifici, in confronto del tempio degli dêi egiziani.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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