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      Visitata solamente due volte da esploratori europei, nel 1819 da Cailliaud, nel 1874 da Rohlfs e compagni, Farafreh non accoglie molto di buona grazia gli «infedeli», perchè la confraternita degli Snussi vi ha fatto un gran numero di aderenti; questi missionari musulmani, venuti poveri, sono ora i più grandi proprietari dell’oasi, e si può dire che tutta la popolazione è ai loro comandi; in contraccambio hanno insegnato a leggere ai loro servi della gleba versetti del Corano; per loro cura, tutti i fanciulli hanno imparato a leggere ed a scrivere(819). Bakharieh, più vicina alla valle del Nilo e più ricca di sorgenti che non sia Farafreh, è pure assai più popolata; è probabilmente la «Piccola Oasi» degli antichi e vi si scorgono alcuni monumenti della dominazione romana, un maestoso arco di trionfo, acquedotti, sotterranei e fortificazioni.
     
      STRADA SOTTERRANEA A MEHENDI (NUBIA), IN VICINANZA DI MAHARRAKA. Disegno di Taylor, da una fotografia del signor D. Héron. [vedi figura 591.png]
     
      Le oasi più lontane del Nilo, dipendenza diretta della Cirenaica più che della regione del fiume, formano il gruppo di Siuah, famoso nell’antichità per l’oracolo di Ammone, nato, secondo Erodoto, «nel tempo stesso di quello di Dodona». Le due città principali dell’oasi, Siuah ed Agermi, sono costruite in calcare conchiglifero, ed in blocchi di sale impuro, ognuna sul pendìo di un dirupo; per la disposizione delle loro mura esterne e dei loro terrazzi, esse costituiscono bizzarre fortezze d’un aspetto pittoresco.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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