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      Ad alcune centinaia di metri, all’ovest dalla costa europea, si stende la città araba, dove più di una casa è già fabbricata come quelle degli infedeli e che finirà per essere assorbita nella città crescente; del resto, il letto del Menzaleh, ricoperto da un leggerissimo strato di acqua, offre ai costruttori uno spazio illimitato. La rada esterna è riparata da due moli in blocchi di cemento di venti tonnellate; una delle calate, quella dell’ovest, ha 2500 metri di lunghezza, l’altra, all’est, ha 1900 metri; insieme esse formano un avamporto di circa due chilometri quadrati dove possono manovrare le più grosse navi e che si ramifica in faccia alla città in diversi bacini aventi più di 50 ettari di superficie. In faccia alla città, sulla riva asiatica, sonvi grandi depositi di carbone(855); al sud, sulla riva africana, si trovano i cantieri per la costruzione e la riparazione delle barche e delle draghe; le iole, i battelli a vapore vanno e vengono fra le rive; le grosse navi di commercio ancorano presso le gettate, le navi da guerra ancorano nella rada ai piedi del Faro. Porto-Said, quantunque sia territorio egiziano, per i suoi abitanti, il suo commercio, i suoi costumi, è una città di Europa, o piuttosto una città francese. Il francese è la lingua dominante, quella che si parla ai mille e cinquecento scolari, nei due stabilimenti rivali dei cappuccini e dei framassoni. Porto-Said è la città più salubre del basso Egitto: ciò che
     
      N. 105. — PORTO-SAID [vedi 105.png]
     
      le manca maggiormente è una cintura di alberi; l’acqua che le manda il canale d’Ismailia, con tubi in ghisa, nella misura di circa 1000 metri cubi per giorno, basta appena alla consumazione quotidiana degli abitanti e non può servire per l’inaffiamento dei giardini.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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