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      Sulla collina dove il Serapeum non lascia che informi avanzi, un pilastro solitario, alto 50 metri, s’innalza come un monumento funebre: è la colonna detta «di Pompeo», quantunque essa sia stata se non innalzata, almeno ristaurata in onore di Diocleziano, è probabile ch’essa facesse parte del Serapeum(864); il capitello è vuoto, sia che sia stato scavato per ricevervi la base di una statua, sia che ai tempi cristiani si sia apparecchiata una cella per servire di asilo a qualche stilita(865). Al nord-est della città, presso la spiaggia, un obelisco di granito rosa, chiamato per solito «Ago di Cleopatra», quantunque sia stato trasportato da Eliopoli ed innalzato ad Alessandria sotto il regno di Augusto, indicava pure la prossimità di antiche rovine; fu dato al municipio di New-York e collocato nel Central-Park: il Nuovo Mondo vuole avere la sua parte dei monumenti egiziani. Un altro obelisco, che era mezzo sepolto nella sabbia, fu trasportato a Londra dove domina i nuovi argini di granito sulla riva sinistra del Tamigi.
      La statua equestre di Mohammed-Ali, sulla larga piazza dei Consoli, nel centro della città, «europea», è un povero compenso per tutte le opere di arte che si sono stupidamente distrutte. S’aggiunga, che nel 1882 essa fu minacciata dalle bombe inglesi che fulminavano la città, demolivano il forte Cafarelli, fabbricato su di un monticello, nel centro della città, appiccavano per ogni dove l’incendio, che i predoni ebbero cura di mantenere durante la notte susseguente al bombardamento.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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