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      Erano circa 200 soldati, che, in ordine di marcia ed in completo assetto militare, sotto il comando di un maggiore, sfilarono innanzi al palazzo del comando superiore, ove stava schierata una compagnia di bersaglieri, che rese loro gli onori. La quasi totalità dei basci buzuc passò, come già si disse, al nostro servizio, lieta del cambiamento che significava puntualità di paga e cessazione d’arbitrî. Invece, quasi tutti i funzionari civili, che erano egiziani, preferirono tornare alle loro case pel timore, entrando al servizio italiano, di perdere il diritto acquistato alla pensione. Furon visti partire con piacere, perchè avevano stipendi molto superiori al merito dei servigi che prestavano; poterono facilmente esser sostituiti a migliori condizioni, e con persone del paese, o non furono sostituiti affatto come superflui. A quei pochi funzionari indigeni che prescelsero di rimanere, fu conservato il posto che occupavano, con lo stesso stipendio, o fu loro accordato un lieve aumento quando lo stipendio era troppo scarso, come accadeva per alcuni bassi impieghi, specialmente pei ministri del culto musulmano. Tutti, poi, si obbligarono solennemente ad osservare le leggi ed a prestare obbedienza alle autorità italiane.
      Esposte così brevemente le vicende storiche dei nostri possedimenti coloniali nell’Africa orientale, ne diamo la descrizione, con particolari più completi non potesse avere il Reclus, e secondo le condizioni nelle quali si trovano alla fine del 1886.
      2. Territorio presidiato ed amministrato dall’Italia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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