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      Un incendio fortuito, distruggendo buon numero di capanne, accelerò la trasformazione. Gli stessi notabili indigeni, mentre si presentarono a ringraziare il generale Genè per le disposizioni prese dalle autorità e per lo zelo dei soldati ad estinguere l’incendio, chiesero che non si permettesse più la costruzione di capanne nel luogo ov’erano distrutte. La domanda di concessioni di aree pubbliche per fabbricazione è del resto tale che, mancando il posto nell’isolotto di Massaua dove solo spazio vuoto sarebbe il vecchio cimitero arabo, terreno sacro agli attuali abitanti, si è pensato ad allogare le nuove costruzioni nell’isola di Taulud, dove già si può presagire che sorgerà una nuova città italiana, più comoda e più igienica di Massaua. Un censimento approssimativo fu ordinato per la città di Massaua dal comando militare nel settembre 1885, e questo dette per risultato una popolazione di circa 5,000 abitanti, la quale dev’essere ora notabilmente accresciuta. Risultarono allora presenti a Massaua, eccettuati i militari, 45 italiani, 51 greci, 11 francesi, 2 maltesi, 1 tedesco, 30 indiani, 62 baniani, 235 abissini, 275 sudanesi, ecc. V’erano una chiesa cattolica, annessa alla missione francese, 3 moschee principali e 10 moschee secondarie. Il censimento additò pure l’esistenza di 5 caffè europei e di 22 caffè arabi.
      Massaua è provvista di un osservatorio meteorologico, istituito dal Ministero della guerra. Le osservazioni vennero incominciate nel maggio del 1885 cogli istrumenti e con le norme che l’Ufficio centrale di meteorologia di Roma fornì a quel comando militare.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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