Pagina (975/1017)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Lo Scioa è forse la parte dell’Abissinia dove la religione meglio si rispetta, e si venera, ma senza fanatismo; nel Goggiam, nel Beghemeder sono più le chiese che s’incontrano che le case di coltivatori, ed è più scarso il numero di questi che dei preti e dei monaci.
      Dal più piccolo scium (capo di distretto) al Re sogliono radunare tutti gli addetti alla casa e farli mangiare con sè: in tempo di pace c’è una capanna espressamente destinata a quest’uso, detta aderash; al campo si mangia nella tenda. Meno il capo, tutti gli altri sono seduti in terra ed a sei per sei formano dei piccoli cerchi, dove nel mezzo, dentro uno spazioso paniere, sono disposte le engierà. Da un lato della casa ci sono le donne con i gombò di teg o tallà (birra) che riempiono i grandi guancià (bicchieri di corno) o i birilli (bottigliette a forma di cipolla in cristallo), di mano in mano che gli inservienti li dànno loro. Il cibo prediletto (parlo dei giorni di grasso, essendo ben meschino il pasto durante il digiuno) è il brondò, ossia pezzi di carne cruda di bove ammazzato allora allora: di quella carne, ancora palpitante, ne mangiano quantità da far stordire ed al loro gusto è preferibile quella di vacca sterile. Dopo il brondò viene servito il tepsè, ossia carne tagliuzzata a quadretti ed abbrustolita sulla brace. Nelle grandi solennità, viene anche servita una pietanza di carne cotta con una salsa di burro e berberì (pepe rosso) messo a profusione. Del rimanente, tutti gli animali, tutto ciò che è caccia, da pelo e da penna, pollami, uova, erbaggi, sono tenuti pochissimo in conto e raramente ne mangiano; di cose dolci non se ne parla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





Scioa Abissinia Goggiam Beghemeder