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      Al nord della penisola esse non si spingono molto entro terra; al sud invece s'inoltrano lontano nelle campagne e formano veri golfi. Ma codesta forma della penisola è relativamente recente; secondo ogni probabilità esistette un'antica Italia granitica che oggi non è più; l'Italia presente è quasi tutta di formazione moderna, come l'attestano le roccie ond'è composto l'Apennino e quelle delle catene parallele e delle pianure interposte. Soltanto nell'epoca eocenica i suoi varii isolotti si sono riuniti in un'unica penisola.
      Pochi paesi sono stati infatti teatro di grandi commozioni telluriche come l'Italia. Sorse dal mare eocenico con le altre terre, quando i nembi scroscianti riuscirono a dominare i fuochi primitivi della massa ignea, quando Giano fu vinto dall'amore di Camesena:
      Egli dal cielo, autoctona viragoella; fu letto l'Apennin fumante
      velaro i nembi il grande amplesso, e nacquel'itala gente.
      Prima l'ammasso di gneiss che forma lo scheletro della Corsica e della Sardegna, poi le roccia granitiche non stratificate delle Alpi che spostarono, inclinarono, spezzarono le sovrapposte formazioni marine e posero in luce i primi strati sulboceanici con le piante fossili e le conchiglie; più tardi ancora le Alpi Apuane, i monti metalliferi dell'Elba, le creste siciliane ed apenniniche, infine i coni vulcanici euganei e laziali. I frantumi delle roccie lavorati dagli elementi formarono i primi banchi di materia incoerente adatta alla vita vegetale e animale, scesero a valle trascinati dalle piene diluviali, colmarono i mari interni, arrotondarono i monti, scavarono le valli dei fiumi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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