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      Per tal guisa la configurazione fisica dell'Italia aiutò in modo singolare il movimento storico della civiltà che mosse dal sud-est al nord ovest, dall'Jonia verso le Gallie. Il golfo ampio di Taranto ed i lidi orientali della Magna Grecia e della Sicilia, l'Italia del sud, liberamente si aprivano all'influenza ellenica, e da quel lato infatti essa ricevette il grande impulso vitale. Più a nord, la Penisola si volge d'improvviso verso occidente, e per conseguenza il movimento d'espansione delle idee verso l'Europa occidentale riuscì di gran lunga agevolato. Se l'Italia fosse stata diversa per conformazione e contorni, la civiltà avrebbe seguìto diverse vie.
      Ma, ahimè, come la terra bella e dilettosa servì in ogni tempo piuttosto a sedurre conquistatori, che a fortificare i suoi naturali abitatori! A quanti stranieri i condottieri loro additavano, come ai Franchi nell'"Adelchi", il riposo,
      Là, nella bella Italia, in mezzo ai campiOndeggianti di spiche e ne' frutteti
      Carchi di poma ai nostri padri ignote;
      Fra i tempi antichi e gli atri, in quella terraRallegrata dai canti, al sol diletta,
      Che i signori del mondo in sen racchiude,
      E i martiri di Dio!
      Ben augurava il Filicaja che essa fosse "men bella o almen più forte", ma quanti secoli passarono prima che essa potesse costituirsi politicamente, e non ancora perfetta, a quella forte e compatta unità, cui dalle oscure età geologiche l'aveva destinata natura! Per questo F. Halm, cantando insieme la natura e la storia, la chiama "fiore e spina in una parola, gioia e dolore in un pensiero, paradiso e inferno in mia terra.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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