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      Se il lago Maggiore non moderasse così la distribuzione delle acque di piena, trattenendole nel suo bacino, le campagne della Lombardia si troverebbero esposte a fatali alternative di lunghe siccità e di terribili inondazioni.
      I laghi alpini del Piemonte, come gli altri dell'Italia superiore, hanno pertanto una grandissima importanza nell'economia generale del paese, ed esercitano altresì una influenza moderatrice sul clima, in ragione dell'uguaglianza di temperatura che le masse liquide conservano meglio in confronto dell'atmosfera. Inoltre, come vie naturali di scambio fra le le valli delle Alpi e la pianura, e come serbatoi di vita animale, dovevano attirare più fitte popolazioni sulle loro rive. Nell'età romana, e meglio più tardi, dopo cessate le invasioni barbariche, le attrattive delle bellezze naturali seducono sulle rive del Verbano, come su quelle degli altri laghi, una folla di visitatori d'ogni nazione, e vi fanno sorgere le ville superbe e gli alberghi vasti, e brulicare dovunque tanta attività e tanta ricchezza. Pochi siti d'Europa sono paragonabili all'incantevole golfo di Pallanza, alle isole Borromee, coi loro palazzi superbi e i pittoreschi villaggi di pescatori, con i meravigliosi giardini pieni dei più rari fiori e delle piante più tropicali si possano ammirare nelle serre.
      Diversi dai laghi alpini o di montagna sono quelli del piano inferiore, che dovrebbero piuttosto considerarsi come inondazioni permanenti, e sono scomparsi o vanno scomparendo in seguito al lavoro degli agricoltori, che li prosciugarono e ne gettarono le acque nei prossimi fiumi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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