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      Da queste corone di cime, sedi di perpetue nevi, scendono radialmente potenti speroni di montagne, sì che le valli convergono per lo più come verso l'arena di un immenso anfiteatro. Le provincie più meridionali, Cuneo e Alessandria, sono anche riparate dalla barriera delle colline del Monferrato digradanti al Po, che contribuiscono notevolmente, sebbene non molto elevate, a modificare le loro condizioni climatologiche, jetografiche o barometriche. Nell'estate i venti di nord-est dominanti nel Piemonte superiore, non arrivano nel meridionale, mentre vi scendono senza contrasti i venti invernali di sud-ovest. Qui la pioggia è meno abbondante e cresce procedendo verso il nord, se è stata constatata una media annua di 647 millimetri a Bra, 827 a Torino, 1321 a Biella. Ma se Biella ed anche Ivrea ha una elevata umidità, i venti dell'est che la recano non penetrano nella valle d'Aosta aperta solo al sud. Invece la valle dell'Ossola, che s'apre largamente sul lago Maggiore, accoglie e condensa i vapori in pioggie singolarmente abbondanti.
      Salvo queste ed altre piccole differenze locali, il Piemonte ha un clima piuttosto uniforme, spiccatamente continentale ed alpino, con forti divarii di temperatura diurna ed annua. Le variazioni brusche e irregolari sono però rare, salvo in caso di temporali, che provengono generalmente dalle Alpi, di rado fuor dell'estate. Nell'inverno, la pioggia si muta in neve, non solo, come sempre, sulle Alpi, ma sulle colline ed anche in tutto il Piemonte, dove è ben raro un anno senza neve.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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