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      Imperocchè di tutte coteste industrie in gran parte rimane ed in gran parte è ancora più vero ciò che nel 1852 scriveva Cesare Correnti, citando una relazione ufficiale del tempo: "Le fabbriche subalpine, poste a confronto degli altri paesi d'Europa, hanno fisonomia particolare, la condizione dell'operaio è in esse infinitamente migliore. Uomini, donne, vecchi e fanciulli vivono in un'atmosfera, che si mantiene costantemente pura, per l'aria dei monti, pel libero accesso della luce, per la vastità e la pulitezza delle sale; si direbbe che qualche cosa di altamente umano, un senso incancellabile d'arte e di magnificenza latina, inspirano i nostri fabbricanti. A questo risultato, che è di una immensa importanza, contribuiscono nel tempo stesso l'indole del motore e l'acconcia distribuzione geografica delle industrie, che si trovano in gran parte nei campi, dove il caro del combustibile vegetale e la rarità del fossile ne tengono le sorti intimamente legate al sito che fornisce il motore idraulico", al quale già allora, ed oggi più che mai, si applicano tutti i perfezionamenti dell'industria, accrescendone in una misura che non si è mai osato prevedere la potenza con le applicazioni elettriche.(56)
      Il Piemonte ha una popolazione calcolata al 31 dicembre 1897 di 3,362,288 abitanti, che si ragguaglia a più di 114 per chilometro quadrato, meno densa cioè che in Campania, in Liguria, in Lombardia, in Sicilia, nel Veneto, più che in tutte le altre regioni italiane. Queste medie hanno però scarso valore, perchè vi sono vasti spazi deserti fra i 2000 e i 3000 metri d'altitudine, popolazioni raramente disseminate nelle superiori vallate alpine, fitte nelle pianure, specie nei grandi centri, e che crescono continuamente sia per propria virtù, sia a danno di quelle.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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