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      La popolazione rurale sparsa per lo più nei casali o agglomerata nei villaggi e nelle borgate minori è quasi tutta di lavoratori, mentre le città accolgono i proprietari, gli industriali, gli operai e gente in parte agiata, la quale dà loro un aspetto di ricchezza che manca invece in altre regioni d'Italia. Nè queste città, specie le maggiori, sorsero a caso, ma nei siti designati dalla natura, agli sbocchi dei passaggi delle montagne, che una volta potevano efficacemente presidiare, mentre accoglievano nelle loro mura le produzioni necessarie al sostentamento degli abitanti e agli scambi. Così Aosta, Vinadio, Casteldelfino, Pinerolo, Fenestrelle, Susa vigilavano le "porte d'Italia", fortezze che hanno perduto ogni valore di fronte alla potenza delle moderne artiglierie, ma che in altri secoli seppero essere talvolta baluardo, per quanto troppe altre erano girate da nemici potenti od agevolate da quelli stessi che avevamo in casa. Così Alessandria sorse in uno dei siti meglio additati per concentrare la difesa quando fossero perdute le Alpi; perciò intorno ad essa si combatterono parecchie delle più grandi battaglie della storia, e le sue campagne furono, come poche altre, fecondate di umano sangue. E Torino doveva sorgere necessariamente sulle rive del maggior fiume, dove esso diventa navigabile, dove convergono la maggior parte delle strade alpine, riuscendo così uno dei centri vitali del commercio europeo.
     
     
      TORINO. - PANORAMA DELLA CITTÀ DAL MONTE DEI CAPPUCCINI.
      Da una fotografia dello stabilimento Alinari di Firenze.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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