Pagina (211/794)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Col fucile, coi lacci, con tutti i congegni di distruzione si accalappiano non solo le beccaccie, le quaglie, i tordi, ma perfino le rondini e gli usignuoli. Sulle rive del lago Maggiore si uccidono annualmente, secondo Tschudi, circa 60,000 uccelli canori; a Bergamo, Chiavenna, Brescia, si uccidono a milioni, ogni collina delle prealpi porta in vetta un'uccellanda, o ròcolo, dove si tende la rete distruttrice. Rarissimi sono i rapaci, salvo i falchi, i gufi, e qualche altra specie; abbondano invece, e di specie e di numero, i silvani, e nei monti e nei siti alpestri annidano ancora i razzolatori, galli di montagna, francolini, pernici. I trampolieri si fermano passando lungo le rive dei fiumi o nei siti palustri, e nei bracci morti del Ticino e nelle paludi dei laghi si cacciano folaghe, strolaghe, gabbiani ed altri acquatici. Lucertole, innocenti colubri e qualche vipera errano sulle colline e pei monti, mentre anche nei siti palustri presso Milano gracchiano rane rosse e verdi, e rospi smeraldini.
      Quasi tutti i laghi ed i fiumi vantano speciali qualità di pesci, sebbene anche qui l'uomo, con l'avidità sua e con i nuovi e terribili ordigni di pesca, distrusse perfino le specie che ora si vanno con gran cura risseminando e coltivando. Ma ancora non si è posto mente, come del resto in nessuna parte d'Italia, agli enormi vantaggi che si potrebbero trarre dalla razionale coltivazione del pesce in tanta copia di acque, come in alcune parti dell'Europa settentrionale, dove la piscicoltura supera d'importanza l'allevamento del pollame domestico.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





Maggiore Tschudi Bergamo Chiavenna Brescia Ticino Milano Italia Europa