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      Al tempo dei Romani, scorreva molto più al nord; passava alle falde dei colli Euganei, in un alveo oggidì occupato dal Frassine e si versava nell'Adriatico al porto di Brondolo. Nel 587 ruppe i suoi argini e il ramo principale prese la direzione che ancora conserva per volgere allo sbocco di Fossone. Ma verso il sud continuarono ad aprirsi nuovi sbocchi. Sulla fine del secolo decimo ebbe origine l'Adigetto di Rovigo, che attraversò la catena di dune all'est di Adria; poscia un'altra rotta congiunse le acque dell'Adige a quelle del Po nell'alveo cui si diè nome di Canal Bianco o Po di Levante. L'Adige ed il Po facevano ormai parte di uno stesso sistema idrografico, e le barche potevano liberamente andare, a mezzo di canali naturali, dall'uno all'altro fiume. Ai tempi nostri chiuse e fosse rettilinee hanno regolato questa rete di navigazione interna, ma geologicamente i due gran corsi d'acqua paralleli possono sempre venire considerati siccome aventi un delta comune.(139)
      L'Adige è fiume soggetto a piene formidabili, perchè il suo bacino superiore appartiene ad una delle regioni alpine più notevoli per la precipitazione d'acqua, che il Sonklar calcola a 1150 millimetri in media all'anno,(140) ma assai più per la prevalenza delle pioggie tra l'aprile ed il novembre, quando è più abbondante il disgelo, e per le copiose precipitazioni che seguono talvolta anche in un tempo brevissimo. La rotta più tremenda in cui si abbia memoria avvenne il 18 ottobre 1882, quando con rabbioso impeto le acque invasero una piccola parte delle provincie di Mantova e di Verona, parte di quelle di Padova e di Venezia, ed una estensione notevole di quella di Rovigo, con immenso danno di fabbricati, devastazione di vaste ed ubertose campagne, dalle quali furono costretti ad emigrare temporaneamente più di 120 mila abitanti, mentre il letto dell'Adige inferiormente, a Legnago, rimaneva quasi interamente asciutto.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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