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      Le roccie metamorfiche, il verrucano, le dolomie, le varie roccie si appoggiano sui graniti, i gneiss, gli schisti dei massi superiori; poscia vengono specialmente strati delle epoche del trias e del giura, più basso ancora sono le terrazze e le colline terziarie di marne, d'argille, di ghiaie agglomerate. In questa formazione, al nord-ovest di Verona trovasi il monte Bolca, celebre nel mondo dei geologi, pel gran numero di piante e di animali fossili che vi si ritrovarono; Agassiz vi contò non meno di centoventisette specie di pesci, la metà delle quali vivono tuttora.(143)
      Il clima padano e adriatico è generalmente molto umido d'inverno e piuttosto asciutto l'estate.(144) Dal clima alpino scendiamo alle miti aure lacuali del Garda e alle pianure, dove si estende sino ai Berici il soffio delle brezze marine. Le catene alpine sono piuttosto basse ad oriente, mentre il dislivello di pressione nell'inverno è altissimo, e perciò la bora precipita spesso dalla catena con una straordinaria violenza, vento freddo, asciutto, specialmente violento a Trieste e nel Friuli. Questi rigori invernali spiegano il valore piuttosto basso della media temperatura annuale, benchè l'estate abbia in compenso forti calori, resi ancor più pesanti dall'indole dei venti in prevalenza sciroccali. Nelle città, come nelle valli riparate dal vento di nord-est, la temperatura invernale è meno rigida; Venezia deve la mitezza del clima, oltrechè al mare, alla felice postura delle sue contrade, aperte per lo più da est ad ovest, per cui il vento settentrionale passa sopra le barriere chiuse dei fabbricati e le mantiene l'invidiata serenità del suo cielo.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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