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      Stigliano fu castello fortissimo, fondato forse da una gens Ostilia o Sestilia; Sala ha un palazzo con quaranta colonne di preziosi marmi, tratte quasi tutte dalle rovine dei monumenti di Roma. San Donà, distesa in lunga contrada sulla Piave, fu già feudo di nobili famiglie venete, ma ben altra importanza ebbe in quei luoghi Altino, città romana, dove sorsero are al Dio Beleno e morì l'imperatore Lucio Vero. Columella e Marziale lodano le sue frutta, e vi sorsero palazzi e terme, distrutte prima dagli Unni, poi da Alboino, sì che per secoli sarebbe stato dimenticato persino il nome della città, senza le leggende di fatati tesori sepolti sotto le sue rovine, di streghe e demoni vagolanti fra esse. Certo per secoli se ne trassero vasi, monete, marmi, colonne, sino a che le acque dei fiumi ed i flutti marini s'incontrarono per formare una vasta palude, bonificata nel secolo XIX. Città morte del pari sono Equilio, Fine, Eraclea, che fiorivano ai tempi dei Romani tra orti e pinete, e scomparvero nel doppio tormento del ferro dei barbari e delle invasioni delle acque: sulle loro rovine sorge probabilmente Cavazuccherina. Portogruaro è stata fondata nel 1140 da negozianti che conducevano sul Lemene le loro merci e lì fabbricarono le prime case; poi ebbe fondachi per i mercatanti stranieri, palazzi, di cui pittori celebrati dipinsero a fresco le mura, e la città continua ad essere un centro importante.(177) Decaduta è invece Concordia, dove Cesare mandò una colonia romana, e che fu poi detta Sagittaria per le freccie che ivi si fabbricavano, e procurarono ai loro artefici speciali privilegi dagli imperatori; anche l'antichissima diocesi di Concordia fu una delle più importanti del Veneto, e da essa dipendeva la grande badia fondata dai Benedettini a Sumaga.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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