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      All'est dell'altipiano d'Altare, l'Apennino ligure si mantiene ad un'altezza di circa 1000 metri; poscia, al di là del colle dei Giovi, un dì consacrato agli dei dai Liguri, quasi riconoscenti della breccia che esso apre loro verso le pianure del nord, la catena si ripiega a sud-est, eleva qualcuna delle sue cime ad oltre 1300 metri e spinge al nord parecchie ramificazioni di montagne scoscese, una delle quali seppellì sotto le sue rovine la città romana di Velleja, antichissima colonia dei Liguri vellejati, dove, dopo la celebre tavola alimentaria Trajana, dissepolta nel 1747 dalla marra di un contadino di Macinesso, si rinvennero avanzi di monumenti, di iscrizioni, di statue.(214)
      Al monte Pennino la catena principale s'allontana dal litorale; dove il colle di Pontremoli dà adito alla strada da Parma alla Spezia, vale a dire al ripiano di separazione fra l'Apennino ligure ed il toscano, la cresta principale si svolge a 50 chilometri dal mare. In questa regione orientale delle montagne genovesi, una ramificazione laterale si stacca da un gruppo della catena centrale e abbassandosi di vetta in vetta va a formare il bel promontorio di Portovenere, superba rocca di marmo nero, su cui si ergeva un giorno un tempio alla dea della bellezza e dell'amore. Questo ramo laterale, la cui estremità protegge il golfo della Spezia dai venti dell'ovest, fu sempre, come la catena principale, di grave impedimento alle libere comunicazioni fra le popolazioni vicine, non tanto per l'altezza, quanto per la ripidità dei declivi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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