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      La catena delle Alpi Marittime e dell'Apennino la proteggono dai geli e dalle nebbie nordiche, ed attraggono le nuvole, che depongono i loro vapori acquei in forma di neve sulle più alte vette, e lasciano il cielo meridionale limpido, azzurro, dal "dolce color d'orïental zaffiro", mentre le sottostanti colline rocciose in cui le due catene si trasformano avvicinandosi al mare, concentrano il calore solare e lo irradiano sui lembi piani delle spiagge, innalzandone così in modo anormale la temperatura, la quale però non riesce mai opprimente, rinfrescata com'è dalla brezza e dagli influssi geniali del Mediterraneo".(219) In Liguria raramente cade la neve e subito scompare; solo per eccezione, durante brevissimo tempo, il gelo è tale da condensare la superficie delle acque, mentre i monti che dominano le due riviere sono bianchi di neve ed il termometro scende talvolta sino a 10 gradi sotto lo zero. Rarissimi sono i luoghi del litorale che per ragioni locali hanno un clima meno salubre, come avviene ad Albenga, a Loano e altrove, a cagione dei miasmi che esalano dal limo depositato dalle piene anche piccole sul fondo ghiaioso dei torrenti. Una volta neppure Genova aveva un clima veramente salubre, ma molto deve ai venti, che vi si ingolfano quasi entro un imbuto recandovi tutta l'umidità onde sono carichi. I venti che seguono la riviera di Ponente, e le correnti atmosferiche di quella di Levante, sono arrestati dalle montagne che si elevano all'estremità del Golfo di Genova e debbono scaricare il vapore sovrabbondante.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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