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      La flora diventa veramente meravigliosa a Monte Carlo, a San Remo, a Nizza, dove sono i più bei giardini del mondo; ulivi, cipressi, pini, carubi superbi, lentischi, coronano le alture, mirti, terebinti, rosmarini, quercie sempre verdi, gigantesche euforbie, potentille e scolopendri sorgono dovunque, e la flora più tropicale sposa il verde intenso e i colori spiccati a quella dei nostri climi, come l'unica palma europea si unisce alle varietà dei tropici, splendide sopratutto a Bordighera che deve all'audacia sapiente spiegata da un suo concittadino innanzi a Sisto V, quando s'innalzò l'obelisco di San Pietro, l'onore di provvedere a Roma le palme per le sacre cerimonie del culto.
      Come la vegetazione, anche la fauna è scarsa. Il mare può dirsi relativamente infecondo al par della terra; esso contiene poche specie di pesci, in causa della quasi totale mancanza di bassi fondi, d'isolotti e di foreste d'alghe; la spiaggia, che scende a picco fino ad una profondità di parecchie centinaia di metri, offre poco ricovero agli animali marini; le strette spiagge che si stendono a semicerchio da promontorio a promontorio sono composte di sabbia fine, senza nessun detrito di conchiglie: da Portofino a Laigueglia, sovra una estensione di 140 chilometri, De Saussure non ne trovò una sola. Perciò i marinai genovesi sono costretti ad andare a pescare su coste lontane; quelli d'Alassio, sulla riviera di Ponente, vanno in Sardegna, quelli di Camogli, sulla riviera di Levante, nei paraggi della Toscana.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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