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      Questa massima fondamentale col giro dei secoli si è fatta un nazionale istinto. Per essa Genova, in seicent'anni di strane e spesso crudeli vicende, sempre conservò i capitali che aveva raccolti nei primi tempi della sua gloria navale. Laonde Venezia perdette ogni cosa, perdendo la potenza; Genova rimase sempre la stessa. Ma questo danaro di cui il Ligure è conservatore sì geloso, più nulla diventa ai suoi occhi, se più alte considerazioni da lui lo richieggono. L'istoria c'insegna con che larghezza i Genovesi lo profondessero nei gravi casi della patria. Le loro istituzioni di carità sopravvanzano ogni paragone europeo; le chiese, i palazzi, le ville loro, splendenti d'oro, di marmi, di opere d'arte, attestano con che liberalità gittassero i tesori pel lustro della religione o per l'adornamento del luogo natìo". Dall'unione di queste qualità degli uomini colle qualità dei luoghi, è derivata nei Genovesi la suprema attitudine alla vita del mare, alla navigazione ed al commercio; di guisa che lo spirito commerciale è per il Genovese una seconda natura.(225) In nessun altro paese d'Italia anche coloro che hanno accumulato ingenti ricchezze continuano a lavorare senza riposo ed a questo modo Genova è diventata seconda soltanto a Milano, nel mercato finanziario d'Italia.
      Pochi serbano ancora costumi originali, sotto la pialla livellatrice della civiltà moderna. In un villaggio microscopico, a 1175 metri sul livello del mare, a Pey, le donne vestono ancora abiti pittoreschi, assai ricchi e veramente originali.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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