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      Nel 1861 la Liguria è invece limitata alle due provincie di Genova e Savona, con 771,473 abitanti, cresciuti nel 1871 a 843,812, nel 1881 a 958,584. La maggior parte di questa popolazione abita le rive del mare, cioè una zona che dal livello di esso va fino a 50 metri; in questa si trovano 74 comuni con 558,000 abitanti. Coll'allontanarsi dal mare diminuiscono i centri abitati, ed alle attive borgate, ridenti in mezzo ad una flora lussureggiante, succedono poveri villaggi, assai più frequentati nel medioevo, quando gli abitanti, avvisati dalle numerose torri di vedetta, fuggivano su pei monti le sorprese dei Saraceni e dei corsari. Sino a 500 metri si trova quasi tutta l'altra popolazione, 285,769 abitanti, mentre sopra ai 500 metri ne vivono appena 58,700, e di essi 5280 sopra i 1000 metri, nei villaggi altissimi di Propate (1357), Pey (1175), Porto (1051), e nelle osterie di Cosola (1490), Carega (1341) e d'altri valichi apenninici.
      Nell'epoca barbara, quando l'uomo non aveva ancor vinto l'Apennino a mezzo di facili strade, Genova, sprovvista di mercati d'approvvigionamento all'interno, non aveva vantaggi naturali sopra gli altri porti della costa ligure. Abbassata più tardi dall'arte la muraglia delle montagne, quando le pianure del Piemonte e della Lombardia si trovarono in libera comunicazione col golfo, la posizione geografica di Genova acquistò tutto il suo valore. Posta sul fianco della penisola italiana, nel punto più vicino alle ricche campagne dell'interno, essa doveva impadronirsi del monopolio commerciale di quella parte d'Europa.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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