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      Si spesero in tutto 65 milioni, e si ottenne una superficie utile di 222 ettari, con più di otto chilometri di banchine. La navigazione ebbe un grande sviluppo, specie nell'ultimo decennio, perchè da 3,393,612 tonnellate di stazza nel 1890, si giunse nel 1899 a 4,557,430, e da 2,943,091 tonnellate di merci a 4,373,318.(237) Le merci principali d'importazione, che costituiscono il carico completo di molte navi, sono il carbon fossile, il grano, il cotone, il vino, il ferro, cui tengono dietro il petrolio, la pozzolana, i marmi, i legnami. Cospicuo è anche il movimento dei passeggieri, che superano i 100 mila all'anno in arrivo e i 150 mila in partenza, computando i numerosi emigranti per l'America. Che se continuerà uno sviluppo che da alcuni anni tocca quasi il 40 per cento, è facile prevedere che il porto non basterà ai bisogni del commercio, come certo non basteranno le linee ferroviarie; infatti ha buon fondamento il disegno di fare del porto un ente autonomo, il quale possa con mezzi propri provvedere acconciamente ad un così grande sviluppo d'affari. Imperocchè a Genova fanno capo non solo velieri e piroscafi di commercio, ma importanti linee postali italiane e straniere, tedesche, olandesi, francesi, spagnuole, portoghesi, inglesi, che mettono il maggior nostro emporio in comunicazione con tutti i porti del mondo. Il porto è illuminato da vari fari e dominato dalla Lanterna, eretta al posto di un'altra più antica nel 1543 da un ignoto costruttore, che la leggenda vuole precipitato dall'alto di essa nel mare, affinchè non potesse mai, come s'era vantato, costruirne una più eccelsa.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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