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      Corre tuttavia quasi sempre su ampio letto, formando due o più braccia, sino a che, bagnata Firenzuola, mette foce nel Po. L'Ongina nasce sotto Bernasca, a poca distanza dal corso dell'Arda, e si arricchisce di molti affluenti; due scendono dai serbatoi artificiali di Manaro e Mastaro, i quali crescono la benefica potenza del fiume per le irrigazioni, che in tempo di magra ne consumano tutte le acque.
      Un fiume importante pel vasto bacino, uno dei maggiori dell'Appennino, e pel tortuosissimo corso è invece il Taro, che ha le sue sorgenti sul versante meridionale del monte Penna, presso i confini della Liguria. Corre dapprima verso il sud, sino a S. Maria del Taro, dove accoglie la Tarola, accennando più volte a scendere in Liguria. Ma, volgendo al nord, forma il piccolo lago di Perosa, e ne nasce per volgere ora ad est ora a nord-est con tortuosissimo corso, arricchito da piccoli, ma numerosi affluenti. Unito al Gotra bagna Borgotaro, e volge più decisamente a nord-est; sulle sue sponde, talora nel suo stesso letto, corre la ferrovia Parma-Spezia, che il fiume minaccia di ruine ad ogni piena. Continua ad accogliere le acque e più delle acque le possenti alluvioni di molti affluenti, fra i quali il Ceno, nato a poca distanza dalle sue stesse fontane, e trattenuto presso Vianino dalla diga di Malsappello per accrescerne la potenza irrigatoria. Sotto Fornovo, celebre per la battaglia nel 1455, si dirige al nord, traversando con lenti meandri e infinite braccia la pianura che bagna tutto intorno con canali e navigli.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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