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      Vittorio Alfieri, che ne cantava le glorie, in un impeto di entusiasmo "Perchè -- diceva -- non è tutto Toscana il mondo?" e molti ripetono a Firenze il saluto che le rivolge coi magnifici versi l'autore dei Sepolcri. Ogni casa ha una storia e un carattere, tranquilla dimora o tempio dell'arte, fortezza o luogo di delizia. Ogni sito parla col nome, colle tradizioni, coll'aspetto suo, ridipinge per l'osservatore i secoli del Rinascimento o quelli della decadenza, le fazioni, gli odii, le feste, le lotte religiose e civili. Non è quasi pendice che non ricordi crudeli misfatti o nobili imprese, e i monumenti sfolgorano anche più della gloria degli illustri figli di cui questa regione fu sovra ogni altra feconda. Le chiese sono musei di pitture incomparabili, di simulacri e sepolcri creati da artisti immortali per uomini della loro stessa statura, di cui il nome terribile o buono non morrà, vissuti in tempi nei quali la bontà, la forza, l'ingegno, il delitto avevano proporzioni gigantesche. I palazzi comunali, negli strati massicci di pietra bugnata, incrollabili come la fede di quei cittadini nelle patrie libertà, conservano tesori di pitture, di dotte carte ancora inesplorate, di suppellettili mirabili. Le torri robuste, erette o puntellate, stanno a testimoniare del carattere di tempi più saldi dei nostri, in cui era lecito resistere o spezzarsi, piegarsi mai. Il giusto orgoglio di essere il più bel museo d'Italia si accresce per Firenze del godimento di nulla aver sottratto alla nobile regione che la circonda, di sentirsi il più bello dei fiori in un giardino fiorito.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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