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      Negli edifici prevale al primo sguardo il carattere del rinascimento e del barocco; palazzi poderosi, cortili superbi, scale pittoresche, talvolta di un effetto quasi magico, loggie graziose, massicci quadroni incorniciati di balaustrate, dietro alle quali sporgono i cespugli sempre verdi, sporgenze dalle più molteplici forme, liete e ricche di spaziosi locali. E sotto la veste moderna si cela quasi intatto il medio evo: unica dura nella superba altezza la torre dei Giunigi, ma gli avanzi di molte, ancora visibili, ricordano quale infida selva in quei tempi coprisse della sua ombra la città. Durano nell'anfiteatro romano le case che vi si annidarono nel medio evo, e l'Arena, a cui si accede per un largo portone, serve al modesto ufficio di mercato delle erbe. Quasi intatte sono le chiese che ci tramandò il medio evo: soltanto l'interno della cattedrale, il duomo di San Martino, fu ricostruito, e coi suoi frequenti pilastri che tendono alti al cielo e sostengono volte a croce perdertisi nel crepuscolo, presenta il tetro carattere che "riempiva di tedio l'animo" a Giosuè Carducci.(417) All'esterno ha conservato invece il gaio stile antico ad arco tondo, nel quale i Lucchesi gareggiavano coi Pisani. Il medesimo modo di costruzione troviamo non ancora adulterato in tutta la serie delle rimanenti chiese, nelle quali si alternano la semplicità e la sovrabbondanza; gli antichi campanili che sorgono loro a fianco, svelti ed energici, ma non ancora architettonicamente armonizzati, specie quando serbano ancora la loro bellica corona di merli, si distinguono a mala pena dalle torri guerresche.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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