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      La città andò famosa nel medio evo per le fabbriche di armi, ma più per l'industria della seta, che vi occupò sino a trentamila persone ed ebbe emporii in Europa e fuori. V'è una fabbrica di tabacchi, ma l'industria principale è ora quella delle figurine, celebre in tutto il mondo, mentre vi è fiorentissima l'agricoltura, cogli olii, coi vini, coi cereali. Nei dintorni sorgono bellissime ville, ricche di tesori artistici, rallegrate d'acque correnti e di fontane, con parchi e giardini amenissimi. E la città andò come poche famosa per uomini illustri, tra i quali basti ricordare Bonagiunta Urbiciani, Castruccio Castracani, Giovanni Diodati, comechè nato a Ginevra dove erano andati esuli i suoi, i Guidiccioni, Lazzaro Papi, i Civitali, Luigi Boccherini, i Burlamacchi, e tra i moderni Giacomo Puccini e Alfredo Catalani.(420)
      Lucca fu certamente etrusca, ligure, romana, quando più volte convennero fra le sue mura consoli e senatori; presa e ripresa da Goti, da Bizantini, da Longobardi, fu poi soggetta agli imperatori, che la governarono coi loro duchi. Alla morte di Matilde si costituì in repubblica, ma nel secolo XIV fu travagliata da civili discordie, sì che si diede al Castracani, anima della parte ghibellina in Toscana, che la condusse al maggior apice della gloria e della potenza. Ma poi fu venduta e rivenduta, presa e ripresa, trovando più volte la forza di rivendicarsi in libertà, nel 1370 per ricadere nel dominio dei Giunigi, alla metà del secolo XV con Nicolò Picinino, tra congiure di nobili e ribellioni di popolo, con tentativi eroici e generosi come quelli del Burlamacchi, trasformandosi nel 1556 in repubblica oligarchica, e chiudendosi nel 1628 nel suo libro d'oro, col quale durò, come Venezia, sino alla invasione napoleonica.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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