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      Ad ovest e a sud scompaiono interamente e dovunque appare la roccia compatta o la rena marnosa che costituisce il suolo delle oasi. «Le montagne» che s'innalzano bruscamente sopra palmeti e steppe, sono moli di arenaria nubiana e di calcare sui quali si stende la lava. Separati gli uni dagli altri, codesti giebel sembrano avanzi d'un altipiano continuo, che le acque o il vento hanno sterrato, lasciandone solo qua e là alcuni indizi. Hanno un'altezza quasi uniforme, se pure il piano ideale che riunisce tutte quelle creste, che probabilmente coinciderebbe con l'antica superficie dell'altipiano, non si innalza grado grado da nord a sud. Rohlfs non ha scoperto in nessuna parte roccie fossilifere, ma la sabbia copre gran numero di tubi vetrificati, prodotti dalla folgore o da secrezioni organiche(65). Qua e là il suolo è coperto di globi di grès, grandi e piccoli, per cui sembra un cortile d'arsenale seminato di obici e di palle. Alcune di queste concrezioni sono vuote, altre hanno un nucleo solido, o sono piene di sabbia.
      L'acqua è abbondantissima nelle oasi di Cufra, dove ciascuno può averne di buona per poco che scavi da uno a tre metri nel suolo. In ciò esse vanno distinte dalla maggior parte delle oasi libiche, il che riescirebbe strano per un paese dove le pioggie non cadono neppure ogni anno, se non si sapesse essere effetto delle nubi piovose arrestate dalle alte cime delle montagne poste a sud. Ogni oasi, tranne forse quella di Sirhen o Zighen, posta a nord-est del gruppo, ha nella parte centrale un lago o almeno una sebka palustre, dove si raduna quello che avanza dalle acque.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





Cufra Sirhen Zighen