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      Il clima della Tripolitania sarebbe eguale a quello degli altri paesi del lato settentrionale dell'Africa, se il ripiegarsi della costa verso sud non apportasse una temperatura media più elevata e nel tutto insieme un carattere più continentale. La regione del litorale è compresa fra le isoterme di 20 e 22 gradi centigradi, mentre nell'interno il calore è più elevato nelle bassure e meno sulle alture. Sulle sabbie esposte al gran sole supera 50 e 60 gradi, talchè Rohlfs dovette mettere i sandali alle zampe del suo cane perchè potesse seguirlo. Secondo lo stesso viaggiatore, nell'oasi di Giofra, a' piè della Montagna Nera, la temperatura normale dell'anno è di circa 30 gradi. I grandi calori sono però molto più difficili a sopportare nelle regioni aride dell'interno che in riva al mare, dove l'abbondante umidità dell'aria impedisce la traspirazione. L'impressione che sul litorale produce all'uomo il calore è analoga a quella che si prova in un bagno turco. È enorme il divario tra i calori estremi, che sorpassano 40 e 45 gradi centigradi, e i grandi freddi, poichè sugli altipiani spesso gela e si afferma aver pure nevicato nell'oasi di Giofra come sulle montagne vicine.
      Sul litorale, l'ardore e la siccità dell'aria sono giornalmente temperate, per lo meno da aprile ad ottobre, dalla brezza marina che spira regolarmente da nord-est nella stessa direzione del vento normale degli alisei. Essa si volge a poco a poco verso est, indi, dopo un periodo di calma, sorge la brezza di terra che dura tutta la notte e cangia un po' di direzione verso il mattino, in cui sembra soffiare dall'ovest.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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