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      Gadames ha lo stesso genere di costruzione che Siuah e le antiche città berbere che s'incontrano fino in Nubia. Le contrade sono corridoi a vôlta, in cui la luce non penetra che a traverso rari pozzi scavati nello spessore delle case. Vi passano solo schiavi, ma tale è l'oscurità che per non incappare l'un nell'altro, gli uomini battono il suolo col piede e le donne emettono una specie di grugnito piagnoloso(168); le persone agiate si servono di lucerne. Le case costrutte di pietre e di mattoni disseccati al sole, hanno la maggior parte il pianterreno che serve di magazzino, e un piano composto d'una camera centrale e di camerette in giro. La disposizione generale delle case di Gadames è eguale a quella delle case moresche, tranne che, invece d'essere aperte all'aria libera, ricevono la luce da un pertugio nel soffitto. Le terrazze, sebbene divise da piccoli muri, sono messe in comunicazione fra loro in guisa che le donne, per cui solamente servono, possono andare dall'una all'altra estremità del quartiere. Fra le case sopra i tunnel vi sono pure vere contrade dove camminano gli uomini liberi e gli schiavi. Sulle terrazze si tiene ciascun giorno un mercato speciale per barattare gioielli e stoffe, ma a questo nessun uomo ha diritto di intervenire. I ragazzi adulti non restano la notte nella casa paterna, ed i maschi si recano a dormire nei giardini, sulle panche dei trivî o nelle case disoccupate; le ragazze presso una qualche parente o un'amica il cui marito sia assente(169).


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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