Così la Maluia del Marocco, lo Scelif dell'Algeria, la Megierda di Tunisi non sono superati per la larghezza del letto, nello stesso bacino di scolo, che dal Rodano e dall'Ebro. Sul versante del Sahara non è lo spazio che manchi perchè le acque correnti possano scavarsi lunghi letti verso l'Atlantico, il Niger od il golfo delle Sirti, ma le nubi non apportano ivi pioggia sufficiente ed i fiumi sono poveri d'acque, non ostante l'ampiezza de' bacini. Nella regione del Sahara non c'è un fiume che correndo liberamente alla superficie svolga i suoi meandri dalle montagne al mare, tranne il Draa, che però non riesce a raggiungere l'Atlantico di fronte all'arcipelago delle Canarie, pur nascendo sul versante meridionale marocchino. Nondimeno i letti scavati in un'epoca lontana, quando le pioggie erano ben maggiori, si possono ancora vedere non ostante le alluvioni e le dune, e si scorge pure come fossero percorsi da fiumi, il cui bacino non era forse minore di quello dell'Eufrate. Uno di questi antichi fiumi, scaturito dall'Atlante, discendeva a sud verso il Niger; un altro, l'Igargar, colla sua vasta ramificazione d'affluenti che si formano nel Giebel Ahaggar e nel Giebel Tasili, doveva scendere a nord verso la depressione degli sciott algerini; ma nel presente periodo geologico non ebbe emissario d'uscita verso il golfo di Gabes. La superficie del suo bacino, che probabilmente oltrepassa 800,000 chilometri quadrati, non è inferiore a quella del Danubio.
      La media del calore solare, della quantità di pioggia e delle perturbazioni atmosferiche, differisce pochissimo da una estremità all'altra della Mauritania; ne avviene quindi che la flora e la fauna devono rassomigliarsi dal Marocco alla Tunisia, sebbene numerosi ostacoli di comunicazione abbiano in molti luoghi ritardato ed anche arrestato il movimento di emigrazione e apportato in tal guisa graduali modificazioni nel complesso delle specie.