Di tutti i vertici della Tunisia, il più famoso è quello di Zaguan. Non è il più elevato (1343 metri), ma visto da Tunisi, domina con la sua piramide azzurra l'orizzonte e, come il Giugar, alimentava Cartagine con le acque che da lui nascono, le quali ora sono messe a profitto dalla nuova capitale. Era il «monte del Signore», giacchè il suo più alto punto sembra fosse consacrato a Baal-Camon, il «Signore» per eccellenza del culto punico. Su codesto monte, ventidue secoli fa, il siciliano Agatocle appiccò il fuoco alle erbe ed ai cespugli, donde si propagò quel grande incendio che, visto contemporaneamente da Tunisi e da Adrumeto, la moderna Susa, gettò il terrore nei due eserciti nemici, gli assediati di Adrumeto e gli assedianti di Tunisi(207). Il Giebel Ressas o «la montagna del piombo», a sud-est di Tunisi, dal quale è separato dalla vallata dell'ued Melian, è pure una delle cime più conosciute dell'Africa settentrionale, grazie alla vicinanza con la grande città e alla stupenda vista che vi si gode dello scoglio terminale, alto 700 metri, sui due golfi di Tunisi e di Ammamet e sulla penisola che si prolunga a nord-est verso il ras Addar. Il Bu-Curnein o «Padre delle due Corna», altra montagna dirupata, sorge immediatamente sopra la plaga meridionale del golfo di Tunisi: la si riconosce da lungi dalla sua doppia punta, basata sulla mole rossastra degli scogli.
      Ad est di queste montagne, il suolo si abbassa in guisa da formare una larga depressione dove passa la strada e presto forse passerà quella ferrata di congiungimento fra le rive del golfo di Tunisi e quello di Hammamet.