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      Il letto attuale invece va direttamente a nord allungando la depressione dell'antico lago d'Utica e termina subito a sud del promontorio che circoscrive il golfo di Tunisi(214).
     
      N. 26. - ANTICHI LETTI DELLA BASSA MEGIERDA.
     
     
      A sud della Megierda non ci sono corsi d'acqua permanenti, giacchè durante almeno gran parte dell'anno vengono chiuse alla bocca da un banco di sabbia. C'è anche una laguna che comunica col mare, cioè il lago di Tunisi, che è una Bahira come quella in cui si getta la Megierda; questa di Tunisi però è un po' più estesa e un po' più profonda, cioè metri 1,70 nei luoghi più bassi. Per la sua goletta, che è un canale fatto scavare in sostituzione di quello naturale posto un po' più a sud, possono passare barche di più d'un metro di pescagione, ma l'acqua, in cui sboccano le chiaviche di Tunisi, è lorda e passa anche per luoghi infetti. Codesto lago, in cui s'incontrarono le flotte dei Romani e dei Cartaginesi, è rimpiccolito come quelli del Delta e della Megierda; tutto intorno stanno le antiche bassure emerse e divenute vasche o plaghe sabbiose. L'ued Melian, il cui nome vuol forse dire «fiume pieno», sebbene al presente sia ben diversamente, discende dalle montagne di Zaguan che gli versano l'acqua che ora viene raccolta nell'acquedotto di Tunisi. Questo fiume non è tributario della Bahira; a mezzogiorno circonda una lieve altura la quale è il limite della depressione lacustre.
      Sulla riva orientale della Tunisia, orlano il litorale numerosi sebca separati dal Mediterraneo da lingue di sabbia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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