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      Una tra le più grandi di quelle isole, detta Giebel el-Melah, la «montagna di Sale», non ha più di venti passi di diametro, nè si eleva più d'un metro sopra la sebca. Nel mezzo della piattaforma sta un antico pozzo, ora colmato, che fece dare all'isolotto l'altro nome di Bir en-Nsof o «Pozzo del centro»(229).
     
      N. 29. – PISTE DEI VIAGGIATORI NEL SCIOTT EL-GIERID.
     
     
      Parecchie sorgenti scaturiscono in tal guisa dal terreno solido in diverse parti della sebca, e l'acqua d'esse non è punto più salmastra di quella delle fontane delle oasi circostanti. Quattro isolotti presso la riva meridionale del sciott Faraun hanno il nome collettivo di Nkhal Faraun, «Palmeti di Faraone», per una leggenda circa il passaggio d'un esercito egiziano per questo fondo lacustre, più o meno confuso dalle tradizioni locali col mar Rosso(230). Le palme dei quattro isolotti sarebbero state piantate da Faraone nel posto degli ulivi che coprivano il piano ora coperto d'acqua(231). Quelle palme non appartengono a nessuna delle varietà conosciute nel Gierid ed i datteri non giungono mai a perfetta maturità.
      La gran sebca tunisina è traversata da parecchie vie di carovane dirette alle oasi delle due rive. Tissot ne ricorda nove e ve ne sono altre meno frequentate, specialmente nella parte occidentale del bacino, detta precisamente sciott el-Fegiegi o dei «Passaggi», per i sentieri da cui è attraversata. Alcuni di questi sono facili a percorrere, altri pericolosi per le buche in cui l'uomo può sprofondare, e le voragini dove può inabissare: alla partenza, la guida raccomanda di seguirla «passo passo». La sebca tunisina, come è più ineguale del Rann dell'India inglese, giacchè ha un pendìo da dieci a undici metri da est ad ovest, è pur molto più pericolosa di questo a percorrere, giacchè una nube di polve, un miraggio, che nascondino o svisino i posti segnali, un errore della guida, l'adombrar degli animali possono causare la morte alla carovana.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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