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      D'altra parte, è tradizione generale in Tunisia che i Maltesi, questi Arabi isolani divenuti sì ferventi cattolici, siano fratelli degli Ulad Said che percorrono i dintorni di Susa(283).
      In un tempo ancora recente, la gran parte dei nomadi vivevano di guerra e di bottino, o come soldati del bey, o come briganti. Gli Urgamma della frontiera tripolitana che sono circa trentamila con quattro o cinquemila armati, erano dispensati da ogni tributo, per la semplicissima ragione che non volevano pagarlo. Erano però ufficialmente incaricati di difendere il confine contro i predatori stranieri, e con questo pretesto penetrarono a loro piacere nel territorio delle tribù limitrofe, uccidendo gli uomini ed impadronendosi delle donne, dei fanciulli, degli animali e dei viveri. I guerrieri urgamma, alteri delle loro scorrerie sanguinose, solevano fare una tacca sulla canna del loro fucile ogni nemico che avessero ucciso. V'hanno alcuni di questi fucili pieni affatto di simili tacche(284). Gli Hanencia di Kalaa es-Senam, trincerati nella loro alta fortezza, avevano un tale spregio per i soldati del bey, che quando costoro si presentavano per riscuotere le imposte, veniva loro gettato dall'alto dello scoglio un cane morto: «Ecco, dicevano fra ironiche risa, ciò che la tribù dà al sovrano»(285). Gli Hamamma, che percorrono le steppe dei dintorni di Gafsa, si dicevano i sudditi fedeli del bey, ma per andare a far bottino in nome di lui. Ogni bambino maschio, il giorno della sua nascita era posto dal padre sopra un cavallo bendato e salutato con i due versi tradizionali:


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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