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      Dalle traccie stesse dei rigagnoli di irrigazione, che si svolgono in linea spezzata, come attorno una piazza di guerra, si riconosce che ivi sorgeva una città fortificata. Fu senza dubbio la rocca della città cartaginese, poi romana, bizantina, araba, di cui l'antico nome Ta-Capa, persiste sotto la forma di Gabes, Gabs o Kabes. Gli avanzi degli edifici romani furono adoperati nella costruzione del borgo di Giara o di quello di Menzel, posto un migliaio di metri più a sud, sulla riva destra dell'ued, nel centro dell'oasi, dove si tiene il mercato. Di là, verso ovest, molti altri villaggi sono sparsi per i giardini. In complesso, i diversi gruppi di abitazioni delle oasi hanno circa 10,000 residenti, tra cui alcune centinaia di Ebrei. La piccola colonia europea fu accresciuta dalla scarsa guarnigione francese, essendo stata Gabes scelta a capoluogo d'un circondario militare. Vi fu recentemente fondata una scuola franco-araba. Incessanti erano le contese fra Giara e Menzel prima dell'arrivo de' Francesi; quindi, si chiama scherzando, il nome della provincia, Arad, che significa «Discordia»(301).
      Gli abitanti di Gabes sono fra i più fortunati della Tunisia, grazie ai loro giardini e ai loro campi. Il terreno, fecondato dall'acqua d'irrigazione, si divide in innumerevoli recinti, separati da siepi di cactus, da mura di terra, da palme intrecciate; fichi, mandorle, limoni ed altri alberi fruttiferi si mescolano sotto i regolari ventagli che le alte palme spiegano all'aria; le viti intrecciano i pampini attorno ai rami d'albero e l'orzo matura all'ombra del fogliame.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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