Pagina (250/1046)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ivi i viaggiatori venuti da Tunisi raggiungono la riva del mare orientale e quindi diedero al seno del litorale il nome del luogo dove riesce la strada dell'interno. Ma il movimento industriale e commerciale è più ad est nella città di Nabel, di origine anteriore agli Arabi, come dice il suo nome greco, Neapolis, che fu appena modificato. Sebbene sia chiamata «Nuova città», essa è d'una antichità che sorpassa ogni memoria; giacchè nei resti di Nabel el-Kedim o «Nabel l'Antica», si trovano ancora traccie di costruzioni cartaginesi; il Periplo di Scillace nomina già questa Napoli africana. Il suolo della pianura, dove si innalzarono successivamente le «città nuove» in luogo delle antiche, è coperto di cocci, di vasi spezzati, ed anche a' nostri giorni numerose officine sono circondate di rifiuti di vasellame simili a quelli che gettavano via, duemila anni fa, stovigliai di Neapolis, giacchè l'industria locale non ha cambiato. Di là vengono i mesciacqua, le brocche, i profumini, i vasi da fiori, le lampade di terra cotta, che si vendono sui mercati di Tunisi e perfino in Algeria e nella Tripolitania. A Nabel si fabbricano pure stoffe e co' fiori si preparano essenze odorose. In questi ultimi anni, Nabel ha acquistato una certa celebrità come «città di inverno» per i tisici. Ben riparata a nord dalle colline della penisola nord-orientale è aperta verso il golfo di Hammamet, le cui acque, a differenza di quelle de' paraggi a nord, raramente sono sconvolte da bufere; nè tempestoso vento vi soffia, come a Tunisi, sollevando per le contrade turbini di polvere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





Tunisi Nabel Arabi Neapolis Nabel Antica Periplo Scillace Napoli Neapolis Tunisi Algeria Tripolitania Nabel Nabel Hammamet Tunisi