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      L'attenzione pubblica, dimenticando i paesi limitrofi, si concentrava sulla lontana Algeria. Gli sforzi della madre patria furono rivolti al sud, oltre i suoi confini naturali, e quindi ne ebbe in proporzione diminuita la forza dal lato opposto. E mentre si avvicinava la rottura dell'equilibrio politico, in causa dell'ineguaglianza di accrescimento delle popolazioni, molto meno rapido in Francia che ne' paesi della Germania, l'Algeria conquistata attraeva verso sè il centro di gravità della metropoli allontanandolo dai punti minacciati. Si può chiedere se i cangiamenti di frontiera a nord-est della Francia non siano indirettamente dovuti alla grande annessione del territorio compiuta nel continente africano a spese di Turchi, di Arabi e di Cabili. È difficile riconoscere codesti movimenti generali della storia fra il tumulto di mille piccoli fatti giornalieri, tra le bizzarre alternative della politica corrente; non di meno si possono seguire col pensiero studiandoli di lontano e nel complesso, come chi, dall'alto d'un promontorio, vede a' suoi piedi spiegarsi le correnti del flusso e del riflusso.
      L'Algeria è sovente chiamata nel comune discorso «nuova Francia» o «Francia africana», la quale espressione è giustificata da alcuni motivi. È certo che i Francesi si sono solidissimamente piantati sul suolo africano costruendo città e villaggi all'europea, non solamente lungo la costa, ma in tutte le parti del territorio, e strade sino ai confini del deserto, di guisa che l'opera loro di mezzo secolo potè essere paragonata a quella di sette secoli dell'occupazione romana.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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