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      N. 49. – EROSIONE DELLE MONTAGNE VICINO A TIARET.
     
     
      La costa dell'Algeria, come quella di tutto il Maghreb, è nel suo complesso frastagliata di piccoli golfi e di baie a semicerchio, o ad un quarto di circolo che richiamano alla mente la costa d'Italia sul Mar Tirreno. Sui due litorali opposti il suolo si abbassa bruscamente dirupandosi verso il mare, e le acque divengono profondissime a poca distanza dalla riva. Inoltre, i promontorî di separazione fra i golfi sono da una parte e dall'altra formati in gran parte da roccie di eruzione. Sembra probabile che la costa del Maghreb costeggi, come quella di Toscana e del Napoletano, una fessura terrestre(392). Ma la fronte di rottura fu, dopo formata, scolpita dall'azione delle onde, che grado grado corrosero le roccie friabili comprese fra i massi più resistenti. Un tal lavoro di sterro è ora fortissimo in certe parti del litorale marino, specie sulla costa oranese ad ovest della grande sebkha: ivi le sponde sono battute costantemente dalle onde, e gli avanzi, ridotti mano mano in sabbia, vanno e vengono con l'onda marina.
      In pochi paesi le traccie dell'eruzione sono visibili come nell'Algeria: grazie alla forma del suolo, si seguono al passaggio, per così dire, le grandi correnti d'acqua che hanno scosceso i monti, livellato gli altipiani, apportato letti di ghiaia, creati bacini d'alluvione. La carta dell'Algeria, fatta dal signor Titre, mostra con una perfetta chiarezza il lavoro di distruzione e di ricostruzione compiuto dalle acque: si direbbe che esso sia appena terminato.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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