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      In che tempo e come le acque hanno frastagliato in tal guisa il rilievo del suolo algerino? Varie sono le ipotesi, fra cui quella d'una generale invasione d'acque del nord in causa d'un cangiamento di equilibrio del pianeta(393). Ma, senza ricorrere a ciò per ispiegare l'aspetto dell'Algeria, non si può attribuirlo all'azione dei ghiacci e delle nevi, poi a quella delle acque che succedettero, durante il periodo lacustre, al periodo glaciale? È certo che l'Algeria ebbe i suoi ghiacciai; se ne vedono ancora le traccie sul versante settentrionale del Giurgiura, e il Deren marocchino, che è molto più elevato dei monti della Cabilia, dovette spandere fiumi di ghiaccio ben maggiori nelle vallate e sugli altipiani alla sua base, specialmente sulle alte terre del sud oranese, dove nevica ogni inverno. Non bastarono forse a modificare a poco a poco la superficie del suolo algerino e dargli figura di letto diluviale l'azione de' ghiacciai durante un ciclo della storia terrestre, e la formazione dei laghi e dei torrenti glaciali?
      D'altra parte, continua senza posa il lavoro di corrosione. Esso è rapidissimo nel Dahra, ove le colline sono formate d'una massa compatta di terra bianca molto argillosa, senza traccia di stratificazioni. In breve andare nelle strade avvengono frequenti scoscendimenti, benchè costrutte ne' luoghi meno esposti all'azione delle acque. Le argille diluite scivolano sovente nelle valli e le ricolmano. Una di queste colmate di tre a quattro milioni di metri cubi, si versò nel 1870 d'improvviso nel mare formando un promontorio di 100 metri, che le acque della costa scorrenti da ovest ad est sciolsero tosto.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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