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      I fenomeni di corrosione sono pure attivissimi a sud della vallata del Cielif, nelle montagne costiere della pianura, che per essere composte d'argille e di marmi friabili si scoscendono facilmente dovunque il pendìo non è protetto da una foresta. Solo sulla sommità esse sono cinte da strati di gres, dello spessore variabile di 10 a 40 metri, i quali strati resistono a lungo agli agenti atmosferici. Ma premono su deboli basi e quindi, scalzati a poco a poco, sporgono a perpendicolo, poi crollano a massi ineguali sopra i pendìi inferiori e, diminuiti dal tempo, scivolano giù nelle valli. In tal guisa la fronte settentrionale della montagna rincula grado grado verso sud: promontorî e burroni, cambiando di aspetto, rinnovano ogni anno la loro superficie, presto o tardi la montagna scomparirà distrutta dagli elementi, e le terre degli altipiani domineranno la catena intermedia. Tra i gres superiori sono quasi tutte le sorgenti dei corsi d'acqua; di sotto il suolo permeabile assorbe le acque che scompaiono prima di raggiungere il piano(394). I gioghi degli altipiani ed i massi delle catene costiere meridionali sono pure composti in gran parte di roccie calcari che si sfasciano facilmente e si cangiano in sabbia per l'azione del calore e del freddo, dell'aridità e delle pioggie. Questi strati sono di formazione analoga a quella di molti gruppi montuosi della Siria, dell'Arabia, de' deserti egiziani, e, come essi, danno origine a colate di sabbia che arrivano lontano rendendo sterile il terreno(395). I torrenti che nascono sull'altipiano e sfuggono verso il Sahara per mezzo le larghe aperture dei Fum o «Bocche», trascinano tutti quei rimasugli che si allargano nel deserto in lunghi coni d'eiezione(396).


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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