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      Altrove lo strato di ghiaia si spezza e si forma tosto un pozzo naturale, profondo sino alla parte inferiore delle acque.
      Il bacino dove mettevano foce gli antichi fiumi meridionali ebbe il nome di sciott Meruan; si congiunge collo sciott Melghigh propriamente detto con un piccolo stretto e si ramifica verso est in sebca secondari, la cui superficie è maggiore o minore secondo la quantità delle acque piovane e la attività dell'evaporazione. Lo sciott Melghigh, che è il bacino settentrionale della depressione, termina ad est collo sciott Sellem; più in là succedono parecchi altri sciott, allineati da nord a sud e divisi da un istmo della zona tunisina dello sciott Gharsa. Questo, a sua volta, è separato dai vasti sebca che si stendono ad est fino all'istmo di Gabes, dal solo Gierid; lunghe depressioni chiamate ciara o «contrade» dividono nel circuito degli sciott i terreni sabbiosi in promontori(424). Di primo colpo sembra affatto naturale vedere in questa catena di depressioni che si succedono da ovest ad est fra il delta sotterraneo dell'ued Righ ed il golfo di Gabes, il resto d'un antico estuario nel quale si stendevano le acque del gran fiume africano. Questa era l'opinione della maggior parte dei geografi(425) prima che fosso resa nota dagli esploratori africani la vera forma di rilievo di questa parte dell'Africa settentrionale. Ora si sa che le acque dell'Igharghar nè in tempi istorici e neppure nel periodo geologico attuale si versarono negli sciott tunisini, i quali sono separati l'uno dall'altro e dal mare da due spartiacque rocciosi che non portano veruna traccia d'antica azione dell'acqua.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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