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      Anche sugli altipiani e sul versante Mediterraneo dell'Algeria gli scavatori di pozzi forarono in molti luoghi il suolo in cerca di getti d'acqua artesiani. Furono scavati pozzi nelle vicinanze di Batna, nelle depressioni di Hodna, sugli altipiani, specie lungo la grande strada fra Algeri e Laghuat; ma la pioggia cade ivi in così poca copia ed i serbatoi sono così ristretti, che economicamente codesti pozzi diedero poco men che mediocri risultati. Maggior profitto si avrebbe sul versante meridionale del Tell per l'abbondanza delle acque che formano la vena sotterranea e scorrono nelle conche profonde sotto il livello del Mediterraneo. Fin dal 1884, nella provincia d'Oran, fu scavato un pozzo artesiano, profondo 593 metri, il quale però non ebbe buona riuscita(443). Migliori risultati si ebbero invece nel versante del Tell, giacchè si potè trarre profitto delle acque del bacino dell'Harrach, che alimentavano la città d'Algeri, e da quelle che prima, senza alcuna utilità, si perdevano nel golfo in sorgenti sottomarine a 70 metri sotto la superficie: tutte queste acque irrigano ora i giardini di Hussein-dey. Il bacino della Seybuse, che in media riceve una quantità d'acqua superiore a quella che cade sul territorio francese, è, secondo Tissot, la regione più favorevole alla foratura dei pozzi artesiani.
      Ma mentre si cerca con cura e grandi spese le acque profonde per l'irrigazione delle terre, sarebbe bene che non si lasciassero perdere le acque superficiali che si versano nei burroni e negli ued e si perdono nelle sabbie e ne' crepacci.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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