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      Nel 1851 fu costrutta una prima diga nei gorghi del Meurad sopra Marengo, nella Mitigia occidentale, poi furon fatte nel bacino della Macta le potenti dighe di ritegno a Saint-Denis del Sig e dell'Habra, e già da molti anni si sta lavorando intorno ad un'altra traverso l'Hamiz, a sud-est di Algeri. Lavori di egual genere si vanno facendo nel bacino del Scelif, sugli affluenti e sulle altre riviere dell'Algeria; e, secondo i progetti degli ingegneri, verrà giorno in cui tutti i corsi d'acqua che derivano dalle montagne, saranno arrestati allo sbocco della pianura da una diga che farà rifluire la corrente nei rigagnoli laterali. Alcune di queste dighe sono monumenti ammirabili dell'industria umana per dimensione e ad un tempo per la quantità d'acqua che trattengono, ma fa davvero rabbrividire il vedere codesti ammassi, lunghi parecchie centinaia di metri ed alti da 30 a 40, sostenere sopra le campagne una massa liquida di 15, 20 e persino 36 milioni di metri cubi, estrema rovina solo che si apra una piccola fessura traverso la muratura. I due grandi serbatoi del Sig e dell'Habra hanno entrambi distrutto una volta l'ostacolo che loro si opponeva e si riversarono tumultuosamente nel piano, distruggendo le coltivazioni ed abbattendo le case. Simili disastri non possono presto o tardi non accadere quando il serbatoio è posto non in un vallone laterale al corso d'acqua, ma nella stessa valle che traversa la corrente: in tal caso non si può calcolare con precisione la forza delle acque che spazzan via sabbie e pantano e scoprono le fondamenta.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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