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      Ma gli effetti dei venti vengono attenuati e la forza loro è raramente tempestosa. I venti caldi del sud, indicati col nome di scirocco, sono temperati dalla vicinanza del mare e si caricano d'una parte ragguardevole di vapore acqueo, e durante gli otto o nove mesi della stagione umida, la temperatura media dei venti del sud non supera 23 gradi e l'umidità dell'aria è di cinquanta parti su cento. D'altra parte, i venti che spirano da nord, da nord-ovest, da nord-est, intiepidiscono traversando il Mediterraneo e hanno in media una temperatura di 10 a 13 gradi. Questi pure sono carichi di una grande quantità di vapore acqueo, meno però che il vento d'ovest, che viene dall'Atlantico e penetra nel bacino del Mediterraneo per lo stretto di Gibilterra(447). Durante il nembo, si sente spesso il tuono, ma la folgore cade di rado sulle città del litorale; si direbbe che le cime dell'Atlante servono di parafulmine alle città della costa.
      Tutta l'Algeria è fuori della zona dei venti regolari; sulla costa, le correnti atmosferiche, che sono quasi sempre nello stato d'equilibrio instabile, non sembrano obbedire ad alcuna legge, tanto è variabile la loro direzione. Nondimeno risulta che i venti d'est e di sud-est sono relativamente rari e non formano che movimenti di passaggio tra i soffi aerei appartenenti al regime normale degli alisei e dei contralisei. I venti che si propagano da ovest ad est sono molto di frequente prodotti dall'attrazione che esercitano le regioni relativamente calde dell'Africa settentrionale sull'aria più fresca dei paraggi atlantici.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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