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      Assai rara, benchè resa domestica, è divenuta l'ottarda(482); poco comune è la pecora selvatica, che non s'incontra che sui dirupi dei monti che dominano la base già elevata dell'altipiano. Le gazzelle, appartenenti a tre specie diverse, cercano di allontanarsi dall'uomo e discendono dagli altipiani verso le solitudini del Sahara; ma talvolta la mancanza d'acqua le costringe a ritornare verso le alture. Poco fa, quando le grandi caccie non avevano ancora spopolati gli altipiani, si vedevano talora branchi di due o trecento gazzelle talmente strette insieme che stentavano a correre e si sentiva il cozzo delle corna simile al rumore di colpi di bacchette. I gerbi vivono ancora a miriadi nelle gallerie del suolo, e sugli altipiani d'est, ne' dintorni di Tebessa e di Khenscela, si vede il gundi, rosicchiante molto simile alla lepre dei prati(483).
      Sebbene gli altipiani non siano più come in altri tempi un gran territorio di caccia, nondimeno ivi continuano vecchie tradizioni venatorie. Le famiglie feudali del luogo posseggono falchi lanieri, destrissimi al volo, che vengono lanciati contro la preda: i nomi dei più celebri «falconieri» sono ripetuti da tribù in tribù da un capo all'altro dell'Algeria. Apprezzatissimi sono pure i bei levrieri o slughi, che hanno i loro adulatori ed i loro storiografi, mentre gli altri cani, disprezzati dagli uomini, battuti, lapidati dalle donne, sono rimasti semiselvaggi. Come la maggior parte de' gatti, si affezionano al luogo non alle persone(484), e vagano attorno alle tende, non a torto temuti dai viaggiatori.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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