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      Vicino alla città furono stabiliti tre magazzini di sardine, le quali vengono spedite a Napoli ed in tutta l'Italia meridionale. I pescatori di La Calle mantengono pure di pesce fresco le città algerine del litorale; ma finchè la città non avrà un porto accessibile alle grandi navi, e non sarà messa in comunicazione con la rete delle ferrovie, non avrà alcuna importanza nel commercio propriamente detto. Presentemente è pericolosissimo entrare nel «porto», giacchè quando l'ondata è un po' forte, s'ingolfa con spumanti cumuli nello stretto passaggio, obbligando i bastimenti a stare al largo, esposti alla tempesta: così per settimane intere e perfino per mesi non si potè entrare in porto. Furono intrapresi lavori per la costruzione di un nuovo porto, ma non v'è speranza di proseguirli. La cala di San Martino, ad est della città, fu scavata, poi colmata, ed ora è piena di massi di smalto da fondamenta che a nulla servirono. Il progetto attuale consiste nel prolungamento della punta del faro mediante una gittata curvilinea, proteggendo così l'entrata contro il vento e le onde. La roccia nera, su cui si deve abbarbicare la gittata, è tra le più curiose per le centinaia di tubuli obliqui, orizzontali, verticali che il girare delle pietre portate dalla corrente ha mano mano scavati. Le «marmitte dei giganti» sono tanto numerose e poco discoste, giacchè sono solo disgiunte da pareti tanto sottili e frastagliate, da non potersi avventurare senza pericolo sopra una tal roccia battuta da ogni lato dai massi in movimento.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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