Il Bu Sellam e altri affluenti dell'ued Melh, il quale pure è per lunghezza di corso il ramo principale dell'ued Sahel, nascono nei dintorni di Setif, nella terra rossa dell'altipiano. Sitifis era una colonia romana e, stante la sua posizione centrale, al punto di convergenza delle numerose strade, essa divenne nel quarto secolo la capitale di una delle due Mauritanie. Quando vi giunsero i Francesi, la cinta ed il ridotto di Sétif erano abbastanza in buono stato perchè essi vi si potessero trincerare senza timore di un assalto degli indigeni. Per dieci anni, dal 1837 al 1847, Sétif non fu che un porto militare, poi una piccola colonia civile prese stanza presso le caserme e la città si sviluppò rapidamente, stante la salubrità dell'aria e la ricchezza del suolo, almeno nelle bassure che ricevono sufficiente umidità. Sétif ha preso importanza specialmente come mercato agricolo e perciò parecchi prosperi villaggi gli sono cresciuti intorno. In altri tempi, codeste immense solitudini, nelle quali alcune zone di verdura annunziavano esservi gli Europei, non avevano che un albero, un biancospino, che i soldati chiamavano «il cenciaiuolo di Setif», in causa dei cenci sospensivi, a guisa d'offerte, dai pellegrini indigeni(542). Alcuni dei villaggi dell'altipiano devono la loro origine ad una compagnia di colonizzazione genovese, che ottenne dal governo francese più di 20,000 ettari di terreni scelti. Questa società non coltiva più direttamente il suolo, come aveva tentato di fare in principio, ma lo dà in affitto o a mezzadria ad Europei o ad indigeni: essa tiene il posto dello Stato come proprietario eminente(543).