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      [vedi figura 473.png]
     
      Ora sono i Francesi che gettano a lor volta l'anaya fra le tribù ed esse, che già si sentono metà francesi, osservano scrupolosamente la pace. Vi sono Europei che, sedotti dal genere democratico di quel metodo di vita, diventarono Cabili, adottando il loro vitto e vestito, e rimanendo con essi nella giemaa; d'altra parte i Cabili ambiscono di ottenere la naturalizzazione francese, e la chiederebbero tribù intere se non temessero un rifiuto. L'istruzione elementare che tra Cabili va prendendo piede, e in alcuni villaggi fu già da essi resa obbligatoria e gratuita, li renderà eguali a molte popolazioni dette «ariane». Certo si può fare assegnamento sull'avvenire storico di codesta nazione forte e laboriosa, cui già siamo debitori se, col nome di Arabi, ci hanno conservate e svolte in Ispagna le scienze lasciate dai Greci, le quali, nel resto d'Europa, erano sul punto d'andare smarrite durante il medio evo.
      Più di millequattrocento villaggi sono sparsi sulle vette, sulle terrazze e sui promontori della Grande Cabilia, ed alcuni fra essi hanno da 2,000 a 2,400 abitanti. Sono gruppi di case pigiate le une sulle altre, e ciò nonostante c'è un certo metodo nell'ordine dei quartieri. Tutti gli abitanti che appartengono allo stesso gruppo di famiglie costituiscono una kharuba, le cui dimore formano un tutto insieme distinto; i vicoli dei vari kharuba sono diretti verso una piazza comune, che è la giemaa. Nel mezzo di questa un'arcata gittata fra due case copre i banchi dove siedono i principali personaggi, quando presiedono l'assemblea.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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