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      BLIDA. – VEDUTA GENERALE.
      Disegno di Barclay, da una fotografia di Lévy e C. [vedi figura 505.png]
     
      Di origine moderna come Bufarik non è Blida, la principale città della Mitigia per numero di abitanti e la sesta dell'Algeria; non vi si scoprirono rovine romane, e solo ne è fatta menzione nel medio evo. Sembra allora avesse il nome di Mitigia, come la pianura della quale domina la parte meridionale. Sotto il dominio turco, Blida o la «Cittadella» diventò un luogo di piacere, sicchè la maggior parte dei ricchi algerini vi possedevano giardini; ma nel 1825 un terremoto rovesciò gli edifizi, seppellendo sotto le rovine metà della popolazione. Seguirono poi l'occupazione francese, gli attacchi, i combattimenti a corpo a corpo nelle vie, le stragi, le ritirate, gli assedi, gli assalti: Blida non era più che una rovina quando i Francesi vi presero stabile dimora nel 1839. Ora è una città di aspetto intieramente francese: appena vi sono una moschea ed alcune case arabe; nei dintorni però si vedono ancora alcuni siti che ricordano la vecchia Blida, parecchie fontane, alcune tombe a cupola bianca e sentieri serpeggianti sotto grandi olivi dal tronco nodoso e attorcigliato. Di tutte le città dell'Algeria, Blida è la più ricca di agrumi ed i suoi mandarini sono divenuti celebri in tutto il mondo. Ha pure alcune fabbriche e molini, grazie alle acque abbondanti dell'ued el-Kebir o «gran Fiume», che discende dalle montagne dei Beni-Salah. Presto essa avrà una strada ferrata che passando a sud nella valle della Sciffa si dirigerà verso Laghuat.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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